Seguici su
Cerca

Descrizione

Nei primi anni del secolo XVII°, Camandona concorreva a formare il grande Mandamento di Bioglio unitamente a PettinengoValle S.NicolaoPiatto e Vallanzengo.

Questi cantoni di caratteristiche abbastanza diverse, distanti gli uni dagli altri alcuni chilometri, molti se si considerano le difficoltà di spostamento dell'epoca, spesso si trovavano in disaccordo tra loro, principalmente con Bioglio, per ragioni di attribuzioni fiscali.

A Camandona poi si aggiungeva al grave disagio per la lontananza dal capoluogo, il fatto che si incominciava a prendere coscienza dell'accresciuto numero dei suoi abitanti; molti tra di essi poi avevano già abbandonato il gregge per uscire dal paese ed esercitare, come i montanari dell'alta Valle Cervo, l'arte muraria.

 

Attingendo ai dati contenuti nell'articolo di L.E.Pennacchini, apparso su "Rivista Biellese" del 1925, ed intilolato "Le Comunità dell'antico Mandamento di Bioglio", ancor meglio si può conoscere quale fossero in quei tempi lo stato dei rapporti tra i cantoni del Mandamento: "ognuno criticava a suo modo il sistema di amministrare i beni comuni,d'imporre taglie ed imposte... e quindi lagnanze, ricorsi, proteste, rifiuti ed altri simili castighi del cielo, che non erano fatti precisamente per determinare o rafforzare la pubblica pace e la pubblica tranquillità ".

L'esigenza dei nostri montanari di non subire gravami fiscali ingiusti e il desiderio di avere un suolo libero da vincoli in comune con altri cantoni, comportò una accentuata e irrisolvibile tensione tra capoluogo e cantoni.

Per questi motivi si comprende con quale sollievo venne appresa la pubblicazione dell' Editto del 24 Dicembre 1621 col quale Carlo Emanuele I° di Savoia permetteva la separazione di certi luoghi dalle "Città e Terre principali ".

Il citato editto
"disponeva che si procedesse alla separazione dei "registri" e alla divisione dei confini dei luoghi predetti, e alla separazione eziandio del governo comune  colle "Terre principali"...
Bisogna quindi separare i "catastri" insieme cogli abitanti di ciascun luogo e considerare questi totalmente distinti e totalmente separati...
Si dava pure il permesso di creare un Consiglio Comunale, riuniti tutti i capi di casa, col numero di consiglieri che loro sarebbe parso necessario, e la facoltà di rinnovare detto Consiglio a tempo debito, e nominare i "Sindaci" o "Consoli",  Ragionieri o Referendari o Credenzieri, Tesorieri o Massari del Comune, Segretari
Esattori e tutti gli altri ufficiali necessari per la pubblica amministrazione".

Il primo dei Cantoni che chiese al Duca di Savoia di potersi sganciare dal capoluogo, fu Pettinengo e successivamente, con "
Patenti" del 10 e19 luglio 1624, anche Vallanzengo, Valle S.Nicolao e Piatto.

Finalmente,da ultima,Camandona. Presentata la dovuta " Supplica" al Duca,  formulò la richiesta di separazione da Bioglio, motivandola, senza troppa diplomazia, principalmente "per obviare a molti abusi e disordinate spese che li vengono causate e addossate da quella comunità con suo grandissimo danno e dispendio".

Il Duca Carlo Emanuele I°, "fatta matura considerazione", con Patenti datata 19 Marzo 1627, concesse anche a Camandona la separazione da Bioglio, facendosi pagare "la finanza di scudi 63 e un terzo d'oro al sole ".

Con Camandona tutti i Cantoni dell'antico Mandamento di Bioglio si erano così staccati dal capoluogo,  per cui divenne necessario dividere il territorio e definire i confini di ogni comunità e delle alpi con i relativi pascoli.

Il Duca di Savoia incaricò il senatore Giovanni Furno di recarsi a Bioglio e procedere alla definizione dei confini di ogni comunità.

Assieme ai rappresentanti degli altri cinque Comuni,per Camandona,alla storica seduta comparvero: Antonio Bianco console, Giovanni Giacomo Machetto, Agostino fu Gilotto Bianco, Giovanni Francesco Guelpa e Gaspardo Sessiano credenzieri, Pietro Antonio Falletti, Giovanni d'Aventura, Pietro Canova, Bartolomeo Cattella, Guglielmo Faletti, Croso e Giorgio Sogno, questi ultimi "agenti" del luogo.

Le discussioni che ne seguirono furono lunghe e assai aspre, ma alla fine si trovò un accordo che permise la divisione delle terre, compreso il territorio degli alpeggi.

A conclusione di quella seduta, in quel lontano 16 Dicembre 1627Camandona divenne per la prima volta nella sua storia comune indipendente, con una propria entità territoriale.



Descrizione

La costituzione del Comune


Documenti allegati



Quanto sono chiare le informazioni su questa pagina?

Valuta da 1 a 5 stelle la pagina

Grazie, il tuo parere ci aiuterà a migliorare il servizio!

Quali sono stati gli aspetti che hai preferito? 1/2

Dove hai incontrato le maggiori difficoltà? 1/2

Vuoi aggiungere altri dettagli? 2/2

Inserire massimo 200 caratteri