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Prima di divenire Comune indipendente, Camandona fu per molti secoli un modesto alpeggio e, solo nel XIV° secolo, assunse le caratteristiche di un cantone abitato in modo permenente, ricompreso nell'allora vastissimo Mandamento di Bioglio.

Di questo primo periodo della nostra storia non si conoscono tuttavia fonti, dati o notizie che possano in modo inequivocabile affermare uno stabile insediamento di qualche abitante nel suolo camandonese.

Si ha una prima importante testimonianza solo nel 1346. E' appunto in  un "Rapporto di Investitura" del 17 Novembre di quell'anno che compare il nome di Camandona (Acta Reginae Montis Oropae).

Si vogliono ora analizzare le opinioni raccolte sulle probabili origini del paese e del nome che lo stesso porta. Naturalmente tali notizie sono varie e talora discordanti tra loro. Appartengono per lo più a tradizioni orali, oppure da studi etimologici di esperti di storia biellese.

Tre sono essenzialmente le ipotesi alle quali ricollegare l'origine del nome Camandona:

L'origine celtica basata sull'etimologia della parola

- L'origine popolare da "Ca-bandunà"

L'origine legata a insediamenti di gruppi familiari

L'origine celtica nasce dall'analisi che alcuni studiosi di storia biellese fanno etimologicamente del nome di Camandona legato al celto. Emanule Sella ci propone una possibile origine celtica, motivandola col fatto che una guida per la sua etimologia possa essere trovata nella sillaba "DUN" che in celto significa "fortezza di montagna", e al toponimo "DONA", dal latino "dunum", significante borgo, castello.

L'origine popolare nasce dalla tradizione e si concretizza supponendo una derivazione del nome Camandona da " Ca-bandunà" (case abbandonate). L'ipotesi ne interpreta l'origine nell'attività pastorale e nel suo ciclo di transumanza.

La terza ipotesi nasce da una interpretazione tramandata oralmente, e già ripresa dal concittadino Carlo Sogno nei suoi "Brani di storia Camandonese". Viene proposta una possibile fondazione, e del relativo nome  di Camandona, da parte di tre famiglie i cui capi erano rifugiati politici,rispettivamente di nome Ronco, Gallina e Tognaccio.

Indipendentemente dalle interpretazioni sull'origine del nome di Camandona, resta il fatto che i nostri più antichi avi furono certamente i pastori che già da tempo trovavano abbondante pascolo per le loro greggi ai bordi dei torrenti e sulle pendici del Monte Marca.I punti di partenza dovevano essere Pianezze e più in alto Vacchiero e Governati.

Fu proprio in quest'ultima borgata che,dall'ampliamento di una modesta cappella, nacque il primo oratorio del paese: la data di fondazione è ancora oggi dipinta sulla facciata, e indica l'anno 1343. L'oratorio o la cappella voleva soprattutto simboleggiare il possesso del territorio e attorno ad esso sorsero infatti le prime baite a cui si aggiunsero altre più importanti costruzioni che concorsero a formare la borgata Governati e progressivamente le altre quindici che ora compongono il paese.

I primi abitanti vivevano fornendo l'abbondante lana delle loro greggi ai nascenti lanifici delle vallate biellesi e fu proprio la crescente richiesta di lana che li aiutò a migliorare la loro primitiva condizione di vita. Abbandonarono la consuetudine di servirsi di quei territori montani per la transumanza dei loro armenti, si attrezzarono per restarvi anche nel periodo invernale, coltivarono la terra e gli alberi del castagno e del noce, con la tenacia e la solidarietà tipica delle genti di montagna. Si aiutarono gli uni con gli altri per costruire rifugi e case sempre più solide,diventando con l'esperienza muratori, carpentieri, artigiani del legno e del ferro.

Camandona si sviluppò a tal punto da diventare un cantone abitato in modo permanente nel 1446. Di ciò se ne ha notizia in una nota di archivio (Arch.Mensa Vescovile di Vercelli -Not.Invest. 1446-1449, Atto del 29 luglio 1447) e la sua consistenza, per abitanti ed armenti, divenne pari a quella degli altri cantoni che concorrevano a formare la grande Comunità di S. Maria di Bioglio.

La stessa,prima del 1621, era vastissima estendendosi senza soluzioni di territorio, dalle colline di Valdengo alla cresta del Monte Bo e ai monti spartiacque con la Valsesia.

Molte cronache dell'epoca riferiscono che la Comunità viveva prettamente di agricoltura e di pastorizia fin dai primi secoli del millennio "senza che nulla di particolare importanza fosse mai venuto a sconvolgere la lunga esistenza ".

Camandona, in lento ma costante aumento demografico, visse in questa situazione fino ai primi anni del 1600, epoca in cui, prendendo sempre più coscienza della propria crescita e quindi della conseguente importanzadecise di abbandonare la dipendenza dal Mandamento di Bioglio e di costituirsi Comune indipendente.



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